La macchina intesa nella sua
accezione più generale si può definire come un “congegno rispondente a
determinati requisiti tecnologici, destinato allo svolgimento di un lavoro con
notevoli margini di vantaggio”. Essa è diventata talmente insita
nella vita di ogni essere umano che ormai è diventato innaturale pensare ad un
modo di vivere che non veda uno stretto rapporto di dipendenza dalle macchine. Esse
fanno parte di qualsiasi aspetto della vita quotidiana. E’ evidente che le
macchine hanno semplificato e migliorato moltissimi aspetti della vita dell’uomo,
ma molti altri oggetti per noi indispensabili sono nati come qualcosa di
superfluo. Questo è probabilmente il cuore del problema. Quanto le macchine
hanno semplificato la vita di ciascuno di noi e quanto l’hanno invece complicata
aggiungendo sovrastrutture non necessarie, anzi spesso impattanti per l’ambiente.
Quanti nuovi miglioramenti tecnologici nascono per una reale necessità e quanti
invece per poter inventare qualcosa di nuovo per stupire sempre di più il
consumatore? Se si riuscisse a muoversi nella prima direzione sarebbe possibile
pensare ad uno sviluppo sostenibile e compatibile con le risorse a nostra
disposizione.
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